In Italia i frammenti di bosco riferibili al Querco-Carpinetum orientalis sono considerati extrazonali. Questa associazione è presente dalla costa dalmata fino all’Istria, dove costituisce un orizzonte continuo interposto fra la lecceta submediterranea e il bosco a roverella (Ostryo-Carpinenion orientalis). Nel territorio triestino questa associazione si frammenta in stazioni relittiche aventi carattere di extrazonalità (ad esempio in vallecole esposte a sud-sud-ovest, e quindi contrarie a quella della bora, o in doline). In termini sindinamici, quindi, l’ambito ecologico di questa associazione è ben definibile, ma risulta difficilmente cartografabile alla scala nazionale.
I boschi del Seslerio-Quercetum petraeae si sviluppano in aree pianeggianti o a basso pendio, su suoli colluviali e su terre rosse decalcificate. In termini sindinamici nelle aree carsiche del Friuli le comunità del Seslerio-Quercetum petraeae si trovano in contatto con i querceti a Quercus pubescens ed Ostyrya carpinifolia (Ostryo-Quercetum pubescentis, Ostryo-Carpinenion orientalis), che occupano i versanti più acclivi di natura carbonatica a clima submediterraneo. In questo contesto il Seslerio-Quercetum petraeae rappresenta la tappa matura di un mosaico ben definibile in termini ecologici, ma difficilmente cartografabile alla scala nazionale.