58.1.1 All. Ranunculo pollinensis-Nardion strictae Bonin 1972

Sinonimi

[Festucion violaceae Avena & Bruno 1975 nom. inval. (art. 3b), Festucion macratherae Avena & Bruno corr. Petriccione & Persia 1995]

Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Nardo- Luzuletum pindicae Bonin 1972 (Lectotypus).


Definizione e descrizione (declaratoria)

Praterie acidofile e mesofile dei rilievi calcarei e silicatici dell’Appennino centro-meridionale, che si sviluppano in siti in cui si verifica la parziale o completa decarbonatazione del suolo. L’alleanza è contraddistinta da un folto contingente di taxa endemici.

Definizione e descrizione inglese

Acidophilous and mesophilous grasslands of calcareous and silicate substrata of the central-southern Apennines, in which partial or complete soil decarbonation occurs. This alliance is characterized by numerous endemic taxa.

Ecologia

Si tratta di praterie mesofile o meso-igrofile, acidofile, che si insediano in stazioni da leggermente depresse a debolmente acclivi, su suoli acidi derivanti da substrati silicatici o su suoli decarbonatati derivanti da substrati carbonatici, compattati e ricchi di sostanza organica; spesso in stazioni caratterizzate da innevamento prolungato. Queste comunità si ritrovano nei piani bioclimatici da supratemperato a crio-orotemperato, dove occupano il fondo delle doline e le vallette nivali.

Distribuzione

L’alleanza è endemica dell’Appennino centrale e meridionale, dove sostituisce l’alleanza centro-europea Nardion strictae.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Si tratta di praterie perenni, dense, spesso dominate da Nardus stricta, in cui spesso sono anche abbondanti Festuca microphylla, Poa alpina, Bellardiochloa variegata e Brachypodium genuense. Soprattutto nelle vallette nivali, possono dominare Plantago atrata, Trifolium thalii e Taraxacum apenninum formando dei fitti tappeti in cui si insediano le altre emicriptofite. Le comunità riferite a questa alleanza sono caratterizzate dalla presenza di molti endemiti come Potentilla rigoana, Ajuga tenorei, Viola eugeniae, Viola eat h nensis subsp. splendida, Taraxacum apenninum, Festuca violacea subsp. italica e Ranunculus pollinensis.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le cenosi riferite a questa alleanza occupano principalmente le morfologie pianeggianti o debolmente acclivi, quali il fondo delle doline e le vallette nivali, dei piani da montano a ad alpino, dei complessi montuosi dell’Appennino centrale e meridionale. Si tratta di cenosi primarie o di comunità secondarie legate alla degradazione degli arbusteti subalpini, delle praterie ipsofile o della faggeta. La presenza delle cenosi secondarie dominate da Nardus stricta è spesso legata ad un elevato carico di pascolo, responsabile della compattazione e dell’arricchimento in sostanza organica del suolo, che favoriscono l’insediamento del nardo, che poi, non essendo appetito dal bestiame, tende ad invadere i pascoli, portando alla sostituzione delle comunità.

Sono legati a questa alleanza:


Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Le comunità del Ranunculo-Nardion sono riferite agli habitat di Direttiva:

  • 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine
  • 6230* Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale)

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione di queste comunità è complessivamente discreto tenuto conto anche della loro elevata diffusione. In diversi contesti sono però eccessivamente pascolate, fattore che determina una degradazione della cenosi, mentre in presenza di carichi moderati viene proprio favorito il nardo a scapito di altre graminacee.

In termini gestionali si suggerisce il controllo dell’impatto del pascolo nei contesti in cui il carico è più rilevante e il monitoraggio della dinamica successionale dove si manifesta il recupero delle formazioni legnose, al fine di evitare la chiusura delle zone aperte.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
XXXXX

Bibliografia

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