Ecologia
Querceti caducifogli termofili dei piani bioclimatici a termotipo da meso-temperato inferiore a supra-temperato inferiore, influenzati da condizioni bioclimatiche sub-continentali, con forti escursioni termiche; si insediano, soprattutto lungo i versanti soleggiati, su substrati prevalentemente carbonatici (calcari compatti, calcari marnosi o calcareniti) o meno frequentemente silicei, che danno luogo a suoli con scarsa disponibilità idrica di tipo rendzina sottile o, più raramente, a terre brune calcaree.
Distribuzione
L’alleanza ha un’ampia distribuzione a livello europeo, che include i settori meridionali e sudorientali extra-mediterranei della Francia, la Spagna settentrionale, la Svizzera, l’Italia settentrionale, il bacino viennese e i settori limitrofi di Ungheria e Slovacchia meridionale.
In Italia è prevalentemente distribuita nelle Alpi marittime e nell’Appennino ligure, dove raggiunge il suo limite meridionale.
Struttura della vegetazione e composizione floristica
Si tratta di boschi generalmente di ridotta estensione, a causa della frammentarietà dell’habitat e/o del forte disturbo, che non riescono pertanto a raggiungere una struttura forestale complessa. A volte si presentano in forme di boscaglie primitive con ingressione di specie dai mantelli e prati limitrofi oppure in forma di popolamenti molto ridotti e frammisti alle comunità di contatto, come betuleti e pinete a Pinus sylvestris. Le comunità meglio strutturate, legate a condizioni edafiche più favorevoli,presentano uno strato arboreo che può includere, oltre a Quercus pubescens e/o Quercus petraea, Quercus cerris, Acer opulifolium, Tilia platyphyllos, Fraxinus excelsior, Acer campestre, Sorbus aria e Castanea sativa e anche, nei settori appenninici Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus e Quercus ilex; lo strato arbustivo può ospitare Juniperus communis, Ligustrum vulgare, Corylus avellana e Prunus avium nei settori alpini oppure Amelanchier ovalis, Buxus sempervirens, Prunus spinosa, Coronilla emerus, Cytisus sessilifolius e Viburnum lantana nei settori appenninici; in quello erbaceo possono abbondare Brachypodum caespitosum, Pteridium aquilinum, Carex humilis, Fragaria vesca, Euphorbia dulcis, Hepatica nobilis, Hedera helix, Daphne laureola, Viola reichenbachiana, Melica uniflora. Tipica è la presenza di specie mediterranee come Lonicera etrusca, Prunus mahaleb, Colutea arborescens, Limodorum abortivum, Stachys recta insieme a specie continentali come Festuca valesiaca e Campanula bononiensis.
- specie abbondanti e frequenti:
Quercus pubescens,
Quercus petraea,
Buxus sempervirens,
Fraxinus ornus,
Pinus sylvestris,
Castanea sativa,
Quercus cerris,
Ostrya carpinifolia,
Acer opalus,
- specie diagnostiche:
Hypericum montanum,
Buxus sempervirens,
Amelanchier ovalis,
Carex humilis,
Catananche coerulea,
Cotoneaster nebrodensis,
Melica nutans,
Primula veris,
Vincetoxicum hirundinaria,
Primula elatior,
Astragalus monspessulanus,
Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)
Nessuna delle comunità del Quercion pubescenti-petraeae è attualmente riferita agli habitat di Direttiva.
Livello di conservazione e gestione
Il livello di conservazione è alquanto variabile sia per via delle caratteristiche stazionali che degli usi antropici passati.
In termini gestionali si ritiene opportuno assecondare lo sviluppo di tali comunità, vista anche l’utilità in termini di difesa del suolo, e aumentare le indagini sulla loro distribuzione e dinamica.
Bibliografia
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