Ecologia
In Italia il Pruno- Rubion è presente sotto forma della suballeanza Pruno- Rubenion, che caratterizza preferenzialmente le regioni fitoclimatiche mediterranea e submediterranea, su suoli relativamente profondi nei quali si mantiene un elevato tasso di umidità edafica. Soddisfatta l’esigenza edafica, il Pruno-Rubenion non sembra privilegiare alcun tipo di substrato in particolare e può svilupparsi su calcari, marne così come su depositi fluvio-lacustri, arenarie e flysch.
Distribuzione
In Italia il Pruno- Rubenion caratterizza preferenzialmente la fascia mediterranea e submediterranea, sia nel settore tirrenico che adriatico, spesso spingendosi all’interno seguendo il corso delle principali valli fluviali.
In Europa il Pruno- Rubion si estende in tutta la penisola Iberica, nei settori atlantici della Francia e negli ambiti strettamente mediterranei della Provenza.
Struttura della vegetazione e composizione floristica
Il Pruno- Rubenion include diversi tipi di comunità arbustive. Rientrano in questa suballeanza sia cespuglieti che mantelli di vegetazione, caratterizzati in genere da una elevata copertura. Nelle comunità più mature in termini successionali è spesso presente una stratificazione, data dalla contemporanea presenza delle specie arboree, che formano uno strato dominante, e di quelle arbustive, abbondanti nello strato dominato. A causa degli alti valori di copertura di queste comunità lo strato erbaceo è spesso povero di specie. Per quanto riguarda la composizione floristica il Pruno- Rubenion è caratterizzato da un ricco contingente di specie dei Quercetea ilicis e dei Pistacio-Rhamnetalia, quali Phillyrea latifolia, Myrtus communis e Smilax aspera . Inoltre la suballeanza è contraddistinta dalla presenza di diverse specie legnose a prevalente corotipo SE-europeo, quali Pistacia terebinthus, Cercis siliquastrum, Carpinus orientalis e Quercus pubescens.
- specie abbondanti e frequenti:
Rubus ulmifolius,
Prunus spinosa,
Ligustrum vulgare,
Crataegus monogyna,
Euonymus europaeus,
Cornus sanguinea,
Pistacia terebinthus,
Clematis vitalba,
Asparagus acutifolius,
Rosa agrestis,
- specie diagnostiche:
Rubus ulmifolius,
Tamus communis (trasgressive dall’ordine),
Rubia peregrina,
Rosa sempervirens,
Smilax aspera,
Rhamnus alaternus,
Pistacia lentiscus,
Pyrus amygdaliformis,
Oenanthe pimpinelloides,
Ulmus minor (differenziali),
Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)
Alcune comunità possono essere riferite ai seguenti habitat:
Livello di conservazione e gestione
Il livello di conservazione di queste comunità è complessivamente discreto vista la loro variabilità e diffusione. Si rilevano comunque diverse pressioni che insistono su di esse (agricoltura, pascolo, selvicoltura, ecc.). Si tratta spesso di nuclei limitati o di formazioni lineari che non sono in contatto fisico con le formazioni forestali dinamicamente collegate, per cui perdono quella importante funzione di mantello.
In termini gestionali è necessario assecondare la diffusione di queste cenosi e la loro dinamica successionale, evitando però la chiusura di tutte le zone aperte seminaturali presenti nei loro ambiti di pertinenza.
Bibliografia
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