71.3.4 All. Erythronio dens-canis-Quercion petraeae Ubaldi (1988) 1990

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)

Physospermo cornubiensis-Quercetum petraeae Oberdorfer & Hofmann 1967


Cerrete acidofile con rovere e castagno su substrati arenacei del piano mesotemperato.

Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità forestali acidofile, che si sviluppano piani bioclimatici a termotipo mesotemperato, del settore nord-occidentale della penisola italiana.

Definizione e descrizione inglese

Acidophilous forest communities that grow in the mesotemperate bioclimate in the north-western sector of the Italian peninsula.

Ecologia

Boschi marcatamente mesofili e acidofili del piano bioclimatico a termotipo mesotemperato, del macroclima temperato in contatto con il submediterraneo, su substrati prevalentemente arenacei o marnoso-arenacei; boschi dell’alleanza a dominanza di Quercus petraea si rinvengono anche su flysch e su vulcaniti neutre o acide. L’alleanza comprende anche i boschi di versante a querce e carpino bianco che non possono essere inquadrati nell’ambito dei Fagetalia sylvaticae/Carpinion betuli e dei Quercetalia roboris/Quercion roboris.

Distribuzione

L’alleanza, endemica per l’Italia, è a gravitazione appenninica settentrionale con stazioni tipiche in Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna e presenze localizzate nell’Appennino Umbro-Marchigiano. Il limite meridionale di distribuzione, in Toscana meridionale, coincide con il limite meridionale di diverse specie caratteristiche dell’alleanza. Più a sud è vicariata dal Crataego laevigatae-Quercion cerridis.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Boschi caratterizzati da una discreta stratificazione e dalla presenza di numerose specie nemorali acidofile con fisionomia data da Quercus petraea e/o Quercus cerris, Quercus pubescens, Castanea sativa. Possono partecipare alla composizione dello strato arboreo dominante e/o dominato, in funzione della distribuzione geografica e dei diversi contatti catenali, anche Sorbus aria, Sorbus torminalis, Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Carpinus betulus, Acer campestre, Fagus sylvatica. Lo strato arbustivo, spesso con scarsa copertura, ospita Crataegus monogyna, Corylus avellana, Rosa arvensis, Ligustrum vulgare, Sorbus torminalis, Pyrus paraster, Rhamnus catartica, Prunus spinosa, Cornus mas, Erica arborea, Frangula alnus e Juniperus communis . Nello strato erbaceo sono presenti Physospermum cornubiense, Erythronium dens-canis, Pteridium aquilinum, Molinia caerulea subsp. arundinacea, Sesleria argentea, Carex montana, Euphorbia flavicoma, Brachypodium rupestre, Anemone trifolia subsp . brevidentata, Festuca heterophylla, Carex digitata, Euphorbia dulcis, Luzula nivea, Luzula albida, Luzula pedemontana, Luzula forsteri, Luzula sylvatica, Primula vulgaris, Carex flacca, Lathyrus montanus, Lathyrus niger, Hepatica nobilis, Viola hirta, Cruciata glabra, Ornithogalum pyrenaicum, Deschampsia flexuosa, Teucrium scorodonia, Serratula tinctoria.


Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le comunità acidofile dell’alleanza Erythronio dens-canis-Quercion petraeae occupano prevalentemente le morfologie collinari o di alta pianura in particolare nell’Appennino ligure-piemontese, colline torinesi, subappennino emiliano e Toscana settentrionale.

Sono legate a questa alleanza le tappe mature delle seguenti quattro serie di vegetazione, di cui le prime due ampiamente diffuse nell’area di distribuzione dell’alleanza e le altre più localizzate:



Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Una tipologia di comunità fa riferimento all’habitat:

  • 9260 Boschi di Castanea sativa

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è modesto se non in alcuni casi insufficiente.I lembi di bosco ancora presenti sono spesso caratterizzati da una composizione floristica impoverita. Tale impoverimento sembra essere legato alla frammentazione e quindi alle estensioni ridotte delle comunità e all’impatto del pascolo di animali domestici o selvatici.

In termini gestionali si ritiene necessario favorire l’espansione e la diversificazione di queste comunità, in particolare riducendo le pressioni attualmente presenti all’intorno e al loro interno. E’ auspicabile che nelle aree incolte si assecondi l’evoluzione naturale laddove siano poco estese o assenti le superfici coperte dalle formazioni forestali coerenti con le potenzialità locali.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena
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Bibliografia

    Biondi E., Burrascano S., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Galdenzi D., Gigante D., Lasen C., Spampinato G., Venanzoni R., Zivkovic L. & Blasi C., 2012. Diagnosis and syntaxonomic interpretation of Annex I Habitats (Dir. 92/43/ EEC) in Italy at the alliance level. Plant Sociology, 49(1): 5-37.

    Blasi C., Di Pietro R., Filesi L., 2004. Syntaxonomical revision of Quercetalia pubescenti-petraeaein the Italian Peninsula. Fitosociologia, 41 (1): 87-164.

    Blasi C. (a cura di), 2010 – La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.), 2010 – La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Ubaldi D., Zanotti A.L., Puppi G., Speranza M., Corbetta F., (1987) 1990. Sintassonomia dei boschi caducifogli mesofili dell’Italia peninsulare. Not. Fitosoc., 23: 31-62.

    Ubaldi 2003. La vegetazione boschiva d’Italia. Manuale di fitosociologia forestale. CLUEB