72.2.1 All. Deschampsio flexuosae-Pinion sylvestris Br.-Bl. 1961

Sinonimi

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Riferimento del Tipo (holotypus e diagnosi)


Definizione e descrizione (declaratoria)

Comunità meso-xerofile a Pinus sylvestris che si sviluppano su substrati silicatici, nelle valli intralpine, nelle zone mesalpiche o endalpiche.

Definizione e descrizione inglese

Meso-xerophilous communities, dominated by Pinus sylvestris that grow on silicate substrata, in intra-alpine valleys, in the mesalpic or endalpic areas.

Ecologia

Pinete meso-xerofile e debolmente acidofile che si sviluppano su ripidi versanti a esposizione meridionale.

Distribuzione

Comunità distribuite lungo le Alpi occidentali, sud-occidentali e nelle valli interne delle Alpi centrali e centro-orientali.

Struttura della vegetazione e composizione floristica

Comunità forestali che sono state, in passato, utilizzate per la produzione di legname o sostituite con pascoli. Attualmente si presentano come pinete d’invasione originatesi su soprassuoli forestali degradati da tagli eccessivi e dalla diffusa pratica del pascolo in bosco, oppure su pascoli e coltivi abbandonati. Indubbiamente le passate utilizzazioni hanno molto condizionato l’aspetto dei boschi attuali del Deschampsio flexuosae-Pinion sylvestris che, prevalentemente, si presentano con una struttura paracoetanea, monoplana, formata da fustaie giovani e adulte e, secondariamente, da perticaie molto dense o novelleti.

Contesto paesaggistico e sinsistema di riferimento

Le pinete dei substrati acidi del Deschampsio flexuosae-Pinion sylvestris risultano climatofile in relazione alle pendenze notevoli che determinano erosione dei suoli in formazione e che quindi sono aridi e superficiali. In passato tali boschi erano in parte utilizzati con tagli o sostituiti con pascoli che a volte venivano incendiati. Oggi si ha evoluzione verso stadi dinamici più maturi nelle zone di abbandono. Queste pinete possono avere contatti catenali con le faggete del Cephalanthero-Fagenion (Fagion sylvaticae)

Habitat di riferimento (sensu Direttiva Habitat e classificazione EUNIS)

Livello di conservazione e gestione

Il livello di conservazione è in fase di incremento per via del recupero della superficie sottratta in passato a queste comunità per usi selvicolturali e pascolivi. 

In termini gestionali si ritiene opportuno assecondare il recupero spontaneo di tali cenosi, evitando però la scomparsa delle zone aperte negli ambiti di loro pertinenza. È necessario monitorare la dinamica successionale e la loro diffusione spaziale.

Presenza nei parchi nazionali

Gran Paradiso
Val Grande
Stelvio - Stilfserjoch
Dolomiti Bellunesi
Cinque Terre
Appennino Tosco-Emiliano
Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Arcipelago Toscano
Monti Sibillini
Gran Sasso e Monti della Laga
Majella
Abruzzo, Lazio e Molise
Circeo
Gargano
Vesuvio
Alta Murgia
Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Appennino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese
Pollino
Sila
Aspromonte
Gennargentu
Asinara
Arcipelago di La Maddalena

Bibliografia

    Blasi C. (ed.), 2010. La Vegetazione d’Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

    Blasi C. (ed.), 2010. La vegetazione d’Italia, Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.

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    Montacchini F., 1972. Lineamenti della vegetazione dei boschi naturali in Valle di Susa. Allionia 18: 195-252

    Montacchini F., 1992. Aspetti fitogeografici delle Alpi Occidentali. Allionia 31: 121-131

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